**Vertice Trump-Putin: Nessun patto, ma Mosca parla di "utilità" e ricerca di soluzioni "eque".**

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Alaska, il giorno dopo: fumata (non troppo) bianca e l'ombra dell'Ucraina
Si è concluso da poco il vertice in Alaska, un evento carico di aspettative e tensioni internazionali. Il risultato, per ora, sembra essere una fragile tregua verbale, ben lontana da un accordo risolutivo.
La riunione della Coalizione dei Volenterosi, prevista per domani, vedrà la partecipazione, in collegamento, del Presidente del Consiglio Meloni. Un momento cruciale per definire le strategie comuni e valutare le prossime mosse.
I leader UE si preparano a collaborare attivamente per un trilaterale, ribadendo con forza la loro posizione: "No al veto sull'Ucraina nell'Unione e nella Nato". Un messaggio chiaro indirizzato a Mosca, che pone l'adesione dell'Ucraina come una linea rossa invalicabile.
Zelensky è atteso lunedì a Washington per un incontro con il Presidente degli Stati Uniti. Un faccia a faccia che si preannuncia decisivo per il futuro del supporto occidentale a Kiev. Fonti mediatiche ucraine hanno espresso forte delusione per l'esito del vertice in Alaska, definendolo "disgustoso e inutile".
Nonostante le premesse, l'incontro tra Trump e Putin non ha portato ad alcun accordo concreto. Putin ha comunque definito il summit "molto utile", aggiungendo di aver discusso di "una possibile soluzione equa". Un'affermazione che lascia spazio a diverse interpretazioni e che necessita di ulteriori chiarimenti.
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