Sgomberi, Piantedosi include anche le sedi di Casapound.

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Piantedosi annuncia: Casapound rientra negli sgomberi, legalizzazione a Roma un caso a parte
Il titolare del Viminale, in una recente dichiarazione, ha affrontato il tema degli sgomberi di immobili occupati abusivamente, focalizzandosi su due casi specifici che hanno suscitato particolare attenzione nell'opinione pubblica. La questione degli sgomberi continua a essere una priorità per il Ministero dell'Interno, ha sottolineato Piantedosi.
Il Ministro ha chiarito la posizione del governo in merito all'occupazione di Casapound, affermando con fermezza che l'immobile rientra a pieno titolo nella lista degli edifici da sgomberare. "Casapound rientra negli sgomberi," ha ribadito il Ministro, fugando ogni possibile dubbio sulla volontà di procedere in tal senso. La dichiarazione giunge in un momento di acceso dibattito politico e sociale sulla gestione delle occupazioni abusive, con diverse voci che chiedono una linea più dura da parte delle istituzioni.
Altro tema affrontato è stato quello dell'occupazione a Roma. Piantedosi ha riportato le parole di "Giuli" (senza specificare ulteriormente l'identità del soggetto), il quale avrebbe fatto riferimento alla possibilità di una legalizzazione, già avvenuta in passato nella Capitale, per alcuni immobili. Il Ministro ha precisato: "Giuli ha parlato di legalizzazione, ed è già successo a Roma e potrebbe non essere sgomberato". Questa affermazione ha aperto un interrogativo sulla possibilità che alcuni casi specifici vengano trattati in maniera differente rispetto ad altri, in base a valutazioni di natura giuridica e sociale.
La linea del Viminale sembra quindi orientata verso una gestione differenziata delle occupazioni, distinguendo tra situazioni in cui è possibile un percorso di legalizzazione e quelle in cui, invece, lo sgombero rappresenta l'unica soluzione percorribile. Resta da vedere come si concretizzeranno queste intenzioni e quali saranno le tempistiche degli interventi.
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