Ucraina: Trump ascoltato dai fautori della pace, tregua possibile da lunedì?

Macron, Merz, Starmer e Tusk a Kiev con Zelensky: Ultimatum alla Russia per il cessate il fuoco
Un vertice di alto livello a Kiev ha visto riuniti il Presidente francese Emmanuel Macron, il leader del Partito Popolare Europeo Friedrich Merz, il leader laburista britannico Keir Starmer e l'ex Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, insieme al Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L'obiettivo principale dell'incontro è stato quello di esercitare una forte pressione sulla Russia affinché accetti un cessate il fuoco di 30 giorni. In caso di rifiuto, è stata paventata l'applicazione di ulteriori sanzioni.
"La situazione umanitaria è drammatica e richiede un'azione immediata," ha dichiarato Macron al termine del vertice, sottolineando l'urgenza di una tregua per consentire l'arrivo di aiuti umanitari e l'evacuazione dei civili. Merz ha aggiunto: "L'Europa deve rimanere unita nel condannare l'aggressione russa e nel sostenere l'Ucraina." Starmer ha ribadito l'impegno del Regno Unito a fianco di Kiev, mentre Tusk ha lanciato un appello alla comunità internazionale per un'azione più decisa.
Il Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, impossibilitata a partecipare di persona, ha partecipato al vertice da remoto, ribadendo l'urgenza di una tregua e sottolineando la necessità di un impegno comune per la pace. La premier ha espresso la sua solidarietà al popolo ucraino e ha ribadito il sostegno incondizionato dell'Italia alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina.
Il Cremlino, però, ha respinto con fermezza l'ultimatum, affermando che accetterà un cessate il fuoco solo a condizione che venga interrotto l'invio di armi a Kiev. "Siamo abituati alle minacce dell'Occidente," ha dichiarato un portavoce del Cremlino, ribadendo la linea dura del governo russo.
Intanto, emergono voci secondo cui alcuni esponenti politici volenterosi sarebbero in contatto con l'ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump per esplorare possibili vie diplomatiche. Da Kiev, intanto, giungono segnali di apertura: fonti governative ucraine hanno fatto trapelare la disponibilità a una tregua a partire da lunedì prossimo, a patto che vengano rispettate determinate condizioni umanitarie.
La situazione rimane estremamente complessa e delicata. Le prossime ore saranno cruciali per capire se la pressione internazionale riuscirà a convincere Mosca a sedersi al tavolo dei negoziati e a garantire un cessate il fuoco che possa aprire la strada a una soluzione pacifica del conflitto.
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