Recchi: "Le spiagge perfette? Piuttosto un mare vivo."

Recchi: "Le spiagge perfette? Piuttosto un mare vivo."

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"Bandiere blu? Meglio la pinna di uno squalo": Recchi scuote il mondo della tutela marina

"Se ci sono i predatori, vuol dire che ci sono anche le prede. E dove ci sono prede e predatori, l’ambiente è ancora sano". Con queste parole, Alberto Luca Recchi, noto biologo marino e divulgatore scientifico, ha lanciato un monito durante un recente convegno dedicato alla salute degli oceani.

L'affermazione, per quanto possa suonare provocatoria, punta il dito contro un sistema di valutazione ambientale, come quello delle Bandiere Blu, che, secondo Recchi, si concentra troppo sull'aspetto estetico e sui servizi offerti ai turisti, tralasciando indicatori ben più significativi dello stato di salute di un ecosistema marino.

Recchi, nel corso del suo intervento, ha sottolineato come la presenza di grandi predatori, come gli squali, sia un segnale inequivocabile di una catena alimentare intatta e di un ambiente ricco di biodiversità. "La pinna di uno squalo", ha spiegato, "dovrebbe essere considerata un indicatore di qualità ambientale ben più affidabile di qualsiasi bandiera". BR E ha aggiunto: "Le bandiere blu sono importanti, ma non raccontano tutta la storia. Bisogna guardare oltre, alla presenza di specie chiave che testimoniano la vitalità dell'ecosistema".

L'intervento di Recchi ha suscitato un vivace dibattito tra gli esperti presenti, molti dei quali hanno concordato sulla necessità di integrare i criteri di valutazione ambientale con indicatori biologici più robusti. Alcuni hanno evidenziato come la sola assenza di inquinamento visibile non sia sufficiente a garantire la salute di un ecosistema, che può essere compromessa da fattori come la pesca eccessiva, l'inquinamento chimico o i cambiamenti climatici.

La riflessione proposta da Alberto Luca Recchi invita a una visione più ampia e consapevole della tutela marina, che tenga conto della complessità degli ecosistemi e della necessità di proteggere non solo le spiagge e le acque balneabili, ma anche le specie che le abitano e i delicati equilibri che le sostengono.

Il convegno si è concluso con l'impegno, da parte dei partecipanti, di promuovere una maggiore sensibilizzazione sull'importanza della biodiversità marina e di sollecitare le istituzioni a implementare politiche di gestione più efficaci e basate su dati scientifici solidi.

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(13-06-2025 14:20)