**Mercati Finanziari: Ottimismo sui dazi USA dopo le parole di Sefcovic (28 luglio)**

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Mercati Euforici in Apertura, Poi Frenata: Scozia al Centro delle Tensioni Politiche
Oggi, 28 luglio, le Borse europee hanno mostrato un'apertura decisamente positiva, trainate da un rinnovato ottimismo sul fronte commerciale e da incoraggianti dati macroeconomici provenienti dall'Asia. Tuttavia, nel corso della mattinata, l'entusiasmo iniziale si è affievolito, con gli indici che hanno iniziato a cedere terreno, mostrando una certa volatilità.
Al centro dell'attenzione degli investitori, oltre ai risultati trimestrali delle aziende, vi è la delicata situazione geopolitica scaturita dal cosiddetto "patto scozzese" tra Trump e von der Leyen. Secondo indiscrezioni, i due leader avrebbero raggiunto un'intesa preliminare su questioni commerciali e strategiche durante un incontro informale in Scozia. Questo accordo, i cui dettagli rimangono ancora avvolti nel mistero, sembra aver diviso profondamente le cancellerie europee, con alcune che esprimono preoccupazione per possibili ripercussioni sull'unità del blocco continentale e sulle relazioni con altri partner commerciali.
A complicare ulteriormente il quadro, oggi è previsto un incontro tra il presidente Usa e Keir Starmer, leader dell'opposizione britannica. L'agenda del meeting non è stata resa pubblica, ma si ipotizza che i due discuteranno di questioni legate alla sicurezza internazionale, ai cambiamenti climatici e alle prospettive future delle relazioni tra Stati Uniti e Regno Unito. Questo incontro avviene in un momento particolarmente delicato per la politica interna britannica e potrebbe avere implicazioni significative per il futuro del Paese.
Parallelamente, Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione Europea, ha dichiarato che con gli Usa è possibile il "miglior accordo possibile" sui dazi. Queste parole, rilasciate durante un'intervista, sembrano indicare una volontà da parte dell'Unione Europea di trovare una soluzione negoziata alla complessa questione dei dazi commerciali, che da tempo rappresenta un ostacolo alle relazioni transatlantiche. Resta da vedere se queste dichiarazioni si tradurranno in progressi concreti nei negoziati, come sperato da molti operatori del settore.
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