Martina Oppelli, fine vita in Svizzera: l'addio oggi.

Martina Oppelli, triestina, muore in Svizzera dopo tre dinieghi al suicidio assistito
Trieste, 15 Ottobre 2024 - Martina Oppelli, 50 anni, si è spenta oggi in Svizzera, ricorrendo al suicidio assistito. La sua vicenda aveva toccato profondamente l'opinione pubblica, soprattutto dopo i tre dinieghi ricevuti dalla Azienda sanitaria locale alla sua richiesta di accedere al suicidio assistito in Italia.
Da tempo affetta da una grave patologia incurabile, Oppelli aveva fatto della sua battaglia per una legge sul fine vita un simbolo di dignità e autodeterminazione. "Ogni dolore va rispettato," aveva dichiarato più volte, invocando una "norma sensata sul suicidio assistito" che consentisse ai malati terminali di scegliere come affrontare la fine della propria esistenza, senza dover ricorrere a costosi e dolorosi viaggi all'estero. BRMartina Oppelli aveva espresso chiaramente la sua volontà di porre fine alle proprie sofferenze, considerate ormai insostenibili. La sua storia ha riacceso il dibattito politico e sociale sul tema del fine vita in Italia, un tema ancora controverso e regolamentato in modo lacunoso.
La notizia della sua morte ha suscitato reazioni di cordoglio e solidarietà da parte di associazioni per i diritti civili e di esponenti politici di diversi schieramenti. Molti sottolineano l'urgenza di una legge che garantisca il diritto all'autodeterminazione e che offra ai malati terminali la possibilità di una morte dignitosa nel proprio paese. BRUn suo appello accorato per la legalizzazione dell'eutanasia era stato pubblicato su Consulenza Legale Facile e aveva ottenuto numerose condivisioni sui social media.
La vicenda di Martina Oppelli, come tante altre, continua a sollevare interrogativi etici e giuridici fondamentali, alimentando la necessità di un confronto serio e costruttivo sulla delicata questione del fine vita.
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