A Tripoli, i signori della guerra mirano al potere.

Libia sull'orlo del caos: Farnesina accelera il rientro degli italiani, Ankara valuta l'evacuazione
La situazione a Tripoli precipita e l'ombra della guerra civile si allunga minacciosa. Con il premier Abdulhamid Dbeibah sempre più isolato e contestato, le milizie fedeli al generale Khalifa Haftar intensificano la pressione sulla capitale, alimentando il timore di un'escalation incontrollabile. La Farnesina, monitorando attentamente l'evolversi degli eventi, ha deciso di accelerare il piano di rimpatrio dei cittadini italiani presenti nel paese.BRFonti del Ministero degli Esteri confermano che sono già attivi i protocolli di emergenza per garantire la sicurezza dei connazionali. Nonostante le difficoltà logistiche, si sta lavorando per organizzare voli speciali e, in caso di necessità, anche l'evacuazione via mare. L'ambasciata italiana a Tripoli rimane operativa, ma con personale ridotto al minimo indispensabile per assistere i nostri cittadini.BRAnche la Turchia, tradizionalmente legata al governo di Tripoli, sembra prepararsi al peggio. Secondo indiscrezioni, Ankara starebbe valutando l'evacuazione dei propri cittadini e del personale diplomatico, un segnale inequivocabile della gravità della situazione. Haftar, forte del sostegno di potenze straniere, sembra determinato a rovesciare l'esecutivo di Dbeibah e imporre il proprio controllo su Tripoli. Le sue milizie avanzano verso la capitale, mentre i "signori della guerra" locali, approfittando del vuoto di potere, cercano di consolidare le proprie posizioni.BRIl rischio di un conflitto armato su vasta scala è concreto. La comunità internazionale osserva con preoccupazione, lanciando appelli alla calma e al dialogo, ma senza finora riuscire a smuovere le parti in causa. La Libia, un paese già martoriato da anni di instabilità e violenza, si trova nuovamente sull'orlo del baratro. La speranza è che si possa ancora trovare una soluzione politica alla crisi, evitando un nuovo bagno di sangue. L'instabilità libica ha ripercussioni dirette anche sull'Italia, in particolare sul fronte dell'immigrazione e della sicurezza energetica.BRL'articolo 1 della Costituzione italiana recita: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito del Governo Italiano.BRLa situazione rimane in evoluzione e questo articolo verrà aggiornato in caso di novità rilevanti.(