Restrizioni ai viaggi negli USA: Trump blocca ingressi da 19 Paesi per "sicurezza"

Restrizioni ai viaggi negli USA: Trump blocca ingressi da 19 Paesi per "sicurezza"

Trump: Stop ai Visti da 12 Paesi, Limiti per Altri 7

L'ex presidente Donald Trump ha annunciato una serie di nuove restrizioni sui viaggi negli Stati Uniti, citando motivi di sicurezza nazionale. La misura, che ricorda le politiche restrittive dell'amministrazione Trump pre-2020, colpisce duramente diversi paesi, imponendo un divieto totale di ingresso da dodici nazioni e limitando severamente gli accessi da altri sette.

Tra i paesi completamente esclusi figurano la Libia, l'Iran e lo Yemen, nazioni già sottoposte a restrizioni negli ultimi anni. A queste si aggiungono altre nove nazioni, con l'elenco completo ancora da confermare ufficialmente. La decisione è stata presa, secondo Trump, a seguito di un recente attacco antisemita avvenuto in Colorado, che ha contribuito ad accendere i riflettori sulle problematiche di sicurezza nazionale. L'incidente ha fornito, a detta di Trump, un ulteriore elemento a sostegno della necessità di rafforzare le misure di controllo agli ingressi.

Cuba e il Venezuela sono tra i sette paesi che subiranno limitazioni più stringenti all'ingresso, con un aumento significativo dei requisiti per l'ottenimento del visto. La misura ha anche un impatto su una delle più prestigiose istituzioni accademiche americane: Harvard, che vedrà un drastico stop all'emissione di visti per studenti provenienti dalle nazioni interessate dal divieto.

La notizia delle restrizioni ai viaggi è arrivata a poche ore dall'annuncio di un'altra iniziativa di Trump: l'ordine di avviare un'indagine per accertare eventuali tentativi di insabbiamento del declino cognitivo del presidente Biden. Questa mossa, considerata da molti un attacco politico, ha ulteriormente alimentato le tensioni già palpabili nel panorama politico americano.

Le nuove misure di Trump sono state immediatamente contestate da diversi esponenti democratici, che le hanno definite xenofobe e discriminatorie, sottolineando la mancanza di trasparenza nel processo decisionale e la potenziale violazione dei diritti umani. Si prevede una dura battaglia legale contro queste nuove restrizioni, con esperti legali che già mettono in discussione la loro costituzionalità. Il dibattito pubblico è acceso, e le conseguenze di queste decisioni sulla sicurezza nazionale e sulle relazioni internazionali restano ancora tutte da definire.

Rimane da chiarire quale sia la reale portata di queste decisioni e se saranno effettivamente implementate, considerata la complessità del sistema di immigrazione americano. L'attenzione dei media e dell'opinione pubblica è massima, in attesa di ulteriori sviluppi.

(05-06-2025 01:56)