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Gaza, Deir al Balah sotto attacco: Rifugiati e operatori umanitari nel mirino

La situazione a Deir al Balah, nella Striscia di Gaza, si fa sempre più critica. Era l'unica città, fino a poco tempo fa, parzialmente risparmiata dai raid, rappresentando un'ancora di salvezza per migliaia di sfollati in fuga dalle aree più colpite dal conflitto. Ora, anche questa fragile oasi è nel mirino dell'offensiva dell'Idf.


Testimonianze dirette raccontano di bombardamenti intensificati nelle ultime ore, con particolare preoccupazione per i campi profughi e le sedi delle Nazioni Unite, dove centinaia di persone cercano disperatamente riparo.


"La situazione è insostenibile", ha dichiarato un operatore umanitario che preferisce rimanere anonimo per motivi di sicurezza. "Deir al Balah è diventata una trappola. Non c'è più un posto sicuro dove andare".


Tra le poche organizzazioni umanitarie ancora attive nella Striscia, diverse segnalano difficoltà crescenti nell'operare. La difficoltà di accesso, la scarsità di risorse e il pericolo costante rendono estremamente complesso fornire assistenza alla popolazione civile.


Fonti confermano la presenza di cittadini italiani nell'area, impegnati in attività di supporto e soccorso. Al momento, non si hanno notizie di italiani coinvolti direttamente nei raid, ma la preoccupazione per la loro sicurezza è alta.


L'escalation a Deir al Balah solleva gravi interrogativi sul rispetto del diritto umanitario internazionale e sulla protezione dei civili in zone di conflitto. La comunità internazionale è chiamata ad agire con urgenza per fermare questa spirale di violenza e garantire l'accesso agli aiuti umanitari.


Seguiranno aggiornamenti.

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(22-07-2025 01:00)