Orrore a Graz: "Sentivo gli spari, poi la voce di mio figlio al telefono"

Orrore a Graz: "Sentivo gli spari, poi la voce di mio figlio al telefono"

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Graz: L'Orrore alla Scuola, il Racconto di una Madre

"Mio figlio mi ha chiamata mentre il killer ancora sparava." Parole strazianti, pronunciate con voce tremante da una madre che, oggi, ha visto il suo incubo peggiore materializzarsi. Graz, città austriaca sconvolta da una furia inaudita: un ex studente ha fatto irruzione in una scuola, trasformandola in un teatro dell'orrore.
La maggior parte delle vittime sono giovanissimi, ragazzi tra i 14 e i 18 anni. Una ragazza, descritta come solare e piena di vita, è stata colpita a morte nel giardino. Gli altri, intrappolati in aula o nei corridoi, sono stati bersaglio di una violenza cieca e inspiegabile.
La madre, che desidera rimanere anonima per proteggere il figlio, ha raccontato di aver ricevuto una telefonata concitata, interrotta da spari e urla. "Mamma, mamma, sta sparando! Aiuto!". Un grido disperato che le ha gelate il sangue nelle vene. Minuti interminabili di silenzio, spezzati solo dal rumore assordante delle sirene e dal terrore di non sapere cosa stesse accadendo.
La polizia è intervenuta rapidamente, bloccando l'aggressore e mettendo fine a quella mattanza. Ma la ferita, per le famiglie delle vittime e per l'intera comunità, è profonda e difficilmente rimarginabile.
"Non riesco ancora a crederci," continua la madre, con la voce rotta dal pianto. "Come è possibile che una cosa del genere sia successa qui, nella nostra città? Come potremo mai dimenticare?"
Le indagini sono in corso per chiarire il movente di questo gesto folle e per accertare eventuali responsabilità. Ma, in questo momento, il pensiero di tutti è rivolto alle vittime, ai loro familiari e a tutti coloro che hanno subito questo trauma indicibile.

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(10-06-2025 20:52)