Caso Jacobs, spunta il nome di Gallo: "Volevano che lo seguissi". Fratello di Tortu, giallo sulla pen drive.

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Caso Equalize: L'ombra di Gallo si allunga, verbali rivelano dettagli inquietanti
A una settimana dalla sua scomparsa, le parole di Gallo, ex superpoliziotto, continuano a risuonare nelle aule di giustizia. I verbali dei suoi interrogatori, relativi al caso Equalize, emergono con forza, delineando uno scenario complesso e controverso. L'uomo, scomparso all'età di 66 anni, aveva dedicato gran parte della sua vita allo Stato, come egli stesso sottolinea nei documenti.
Le dichiarazioni di Gallo, rilasciate ai PM, sono intrise di un profondo rammarico: "Ho 66 anni, ho trascorso i due terzi della mia vita al servizio dello Stato. Ho commesso errori. Chiedo scusa al mondo intero". Parole che pesano come macigni, lasciando intravedere un passato gravato da scelte difficili e conseguenze inattese.
Ma cosa si cela dietro queste scuse? I verbali svelano dettagli specifici che chiamano in causa figure note dello sport italiano.
Un'ombra sul mondo dell'atletica: "Mi chiesero di pedinare Jacobs", avrebbe dichiarato Gallo, gettando una luce sinistra sulle indagini. Un'affermazione che apre interrogativi inquietanti sui motivi di tale sorveglianza e sui mandanti di questa presunta operazione. L'atleta, per il momento, non ha rilasciato dichiarazioni in merito.
Inoltre, emergono dettagli relativi a un episodio singolare che coinvolge il fratello di Tortu: la consegna di una chiavetta USB vuota. Un gesto apparentemente insignificante, ma che assume un significato particolare alla luce degli eventi.
Le indagini proseguono a ritmo serrato, mentre gli inquirenti cercano di fare luce su tutti i punti oscuri di questa intricata vicenda. I verbali di Gallo, una testimonianza postuma, si rivelano una tessera fondamentale per la ricostruzione della verità.
Ulteriori sviluppi sono attesi nei prossimi giorni. La redazione resta a disposizione per eventuali aggiornamenti.
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