'Ndrangheta e appalti: blitz a Reggio Calabria, 5 arresti

Appalti pubblici nel mirino: 5 arresti a Reggio Calabria per estorsione aggravata dal metodo mafioso
Reggio Calabria – Un'operazione di grande rilevanza ha scosso la città dello Stretto. Cinque arresti sono stati eseguiti questa mattina nell'ambito di un'indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria che ha svelato un'articolata rete di estorsioni aggravate dal metodo mafioso, con il focus puntato sugli appalti pubblici. L'operazione, condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, ha portato alla luce un sistema criminale che si inseriva prepotentemente nel tessuto economico cittadino, condizionando gare d'appalto e imponendo pesanti tangenti alle imprese.
Secondo le accuse formulate dalla DDA, gli arrestati, appartenenti a cosche di 'ndrangheta, avrebbero messo in atto una strategia di intimidazione e violenza per ottenere illecitamente denaro dalle ditte che partecipavano alle gare di appalto. Le indagini, durate mesi, hanno consentito di ricostruire minuziosamente il modus operandi della criminalità organizzata, evidenziando l'infiltrazione mafiosa nel settore degli appalti pubblici e la conseguente alterazione della libera concorrenza. Si ipotizza un giro di denaro considerevole, frutto delle estorsioni perpetrate nel corso degli anni.
Tra le accuse mosse ai cinque arrestati, oltre all'estorsione aggravata dal metodo mafioso, figurano anche i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e turbata libertà degli incanti. Le indagini, condotte con grande professionalità e determinazione, hanno permesso di raccogliere un solido quadro probatorio, basato su intercettazioni telefoniche ed ambientali, testimonianze e riscontri documentali.
L'operazione rappresenta un duro colpo alla 'ndrangheta reggina e dimostra ancora una volta l'importanza della lotta alla criminalità organizzata, un impegno che richiede la sinergia tra le forze dell'ordine, la magistratura e la società civile. La lotta alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici resta una priorità assoluta per garantire la trasparenza e la legalità nell'amministrazione della cosa pubblica.
L'inchiesta è ancora in corso e si attendono ulteriori sviluppi nelle prossime settimane. La DDA sta continuando ad approfondire gli aspetti della vicenda al fine di individuare eventuali altri responsabili e ricostruire completamente la rete criminale.
In attesa di ulteriori comunicati ufficiali, la notizia ha già suscitato una forte condanna da parte delle istituzioni locali e della cittadinanza, che auspica una severa punizione per i colpevoli e un rafforzamento delle misure antimafia.
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