Strage a Gaza: carri armati israeliani colpiscono civili, 13 morti

Strage a Gaza: carri armati israeliani colpiscono civili, 13 morti

Teheran irremovibile: nucleare questione di orgoglio nazionale, Usa esclusi

Teheran ha ribadito con fermezza la sua posizione sul programma nucleare, definendolo una questione di orgoglio nazionale e chiudendo, almeno per ora, la porta a colloqui diretti con gli Stati Uniti.

La dichiarazione arriva in un momento di alta tensione geopolitica, con la situazione in Medio Oriente che sembra precipitare a seguito del recente conflitto tra Israele e Hamas. L'Iran, da sempre al centro del dibattito internazionale per il suo programma nucleare, ha scelto di irrigidire la propria posizione, optando per una linea intransigente nei confronti dell'amministrazione americana.

"Il nostro programma nucleare è pacifico e serve a garantire la sicurezza nazionale," ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, senza aggiungere ulteriori dettagli. La decisione di escludere i colloqui diretti con gli USA rappresenta una significativa battuta d'arresto per gli sforzi internazionali volti a de-escalare le tensioni nella regione.

Intanto, le dichiarazioni di Donald Trump, che ha affermato di essere pronto a colpire nuovamente gli impianti nucleari iraniani, hanno ulteriormente inasprito i toni. Queste parole, fortemente criticate dalla comunità internazionale, alimentano le preoccupazioni riguardo a un possibile escalation militare.

Nel frattempo, la situazione umanitaria nella striscia di Gaza si fa sempre più critica. Amnesty International ha chiesto l'apertura di un'indagine per crimini di guerra contro Israele a seguito dei bombardamenti che hanno colpito il carcere di Evin in Iran. La gravità degli eventi è sottolineata dalla notizia di 13 morti tra gli sfollati palestinesi, colpiti dai carri armati israeliani mentre dormivano nelle loro tende.

"Gli attacchi contro i civili sono inaccettabili e costituiscono una grave violazione del diritto internazionale umanitario," ha dichiarato un portavoce di Amnesty International, invitando la comunità internazionale ad agire per porre fine alle violenze e garantire la protezione dei civili. La situazione rimane estremamente delicata e richiede una risposta immediata e coordinata da parte della comunità internazionale per evitare una ulteriore escalation del conflitto e per garantire il rispetto del diritto internazionale.

L'escalation delle tensioni solleva timori riguardo ad un'ulteriore destabilizzazione della regione, con gravi conseguenze per la pace e la sicurezza globale. La comunità internazionale è chiamata a un'azione decisa per favorire il dialogo e una soluzione pacifica alla crisi. La necessità di una mediazione internazionale efficace è più urgente che mai.

(22-07-2025 08:46)